Banale

da TIMOR EST È la banalità del motivo che ci impressiona. Essere ucciso in battaglia o in un agguato, essere decapitato perché nemico, sarebbe triste ma eroico. Morire così, per scommessa, per il solletico di un re che non si controlla a vedere un ragazzina ballare la danza del ventre.

Ci offende la banalità del motivo per cui Giovanni morì, ucciso in cella da un soldato, come una gallina a cui tirano il collo senza cerimonie. Quante persone hanno una vita decapitata, i sogni stroncati, la salute minata, la casa distrutta, per una banale distrazione, per un banale eccesso di avidità. C’è gente che, cenando o lavorando online, sposta capitali, licenzia padri di famiglia, chiude i rubinetti dell’economia mondiale. E chi paga sono gli innocenti, che si trovano stroncati e nemmeno sanno da chi.

Ogni volta che qui entro in un negozio e vedo i prezzi, penso che questa gente nemmeno sa dove sia l’Ucraina, nemmeno sa che esista. Eppure qui le merci le portano in nave, e le navi non vanno più a vela ma a petrolio. E giù, a catena, finché ti trovi a camminare tra i bimbi scalzi. I grandi muovono le loro danze e ridono. I miseri soffocano…. https://lalocandadellaparola.com/2023/08/05/banale/

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